Visualizzazione post con etichetta il mio romanzo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta il mio romanzo. Mostra tutti i post

17/01/14

Un anno fa.

17 gennaio 2013 - 17 gennaio 2014 

Buon compleanno, bambini.

  un anno fa usciva la versione cartacea di: 

e i bambini osservano muti



questa fu la prima copertina con un titolo un po' più lungo
 edita IoScrittore - Gems


e questa la prima video-intervista




     qui tutte le recensioni




25/07/13

Il pianeta del libo: Intervista a Giuseppe Marotta autore del libro "E ...


dal sito IL PIANETA DEL LIBRO

Salve a tutti,  lettori e lettrici e benvenuti. Grazie alla collaborazione con il gruppo  Il libro del Martedì  ho il piacere e l'onore...CLICCA SUL LINK PER LEGGERE L'INTERVISTA COMPLETA

Il pianeta del libro: Intervista a Giuseppe Marotta autore del libro "E ...

26/03/13

La camorra vista da un bambino




Sul sito www.avoicomunicare.it 

un'intervista a Remì, il protagonista di "e i bambini osservano muti"

Leggila da : qui

09/03/13



 Dal sito www.youcatt.it

tre libri in pillole: di Silvia Mazzetti
                 

  • » Mafia da legare di Corrado de Rosa e Laura Galesi
  • » L’Italia quaggiù, Maria Carmela Lanzetta e le donne contro l’ndrangheta di Goffredo Buccini
  • » E i bambini osservano muti di Giuseppe Marotta


leggi l'articolo da qui: http://www.youcatt.it 

guarda il video da qui:

19/09/12

La seconda recensione dal sito i-libri è di Lucilla Parisi





I BAMBINI OSSERVANO MUTI LE GIOSTRE DEI GRANDI - di Giuseppe MarottaScritto da Lucilla Parisi
I BAMBINI OSSERVANO MUTI LE GIOSTRE DEI GRANDI - di Giuseppe Marotta
Titolo: I bambini osservano muti le giostre dei grandi
Autore: Giuseppe Marotta
Editore: IoScrittore
È sempre così dalle mie parti. Uno fa una cosa che non deve fare. Sa che sta imbrogliando la legge, ma non gliene fotte niente. E guai, se glielo fai notare. Le leggi per questa gente, come mio zio Geggè o mio nonno e gli altri guappi e guapparielli della zona, non esistevano […]. Non c’è possibilità che la passi liscia, non c’è scampo per chi si mette contro a certa gente. Non c’è scampo perché spesso chi si mette contro a questa gente è solo, non è organizzato. Lui crede di farcela comunque, ma non tiene conto che i camorristi non agiscono mai uno contro uno: sotto sotto pure loro si fottono dalla paura. E così, per affrontare chi li contrasta, agiscono sempre in gruppo, anche se chi li contrasta è uno solo”.
Remì lo sa bene come funzionano le cose dalle sue parti, perché lui è il nipote di Don Furore un noto capo camorrista temuto nel quartiere dove la gente fa la processione per andarlo a trovare e ringraziarlo, manco fosse un re.
D’altronde per la gente il boss Raffaele Cafuro – chiamato Don Furore - è come un re a cui chiedere protezione e, se serve, di “sistemare le cose”. A poco importa che i favori siano pagati con il silenzio e il pizzo che, a Napoli, poi si chiama non a caso “camorra”. .........  .............continua a leggere dal sito i-libri cliccando qui: 
http://www.i-libri.com//recensione-giuseppe-marotta.html

Sul sito i-libri sono state pubblicate due recensioni al mio romanzo.

         
Di' che ti piace prima di tutti i tuoi amici.

           Ecco la prima, con l'intervista all'autore.

I BAMBINI OSSERVANO MUTI LE GIOSTRE DEI GRANDI - di Giuseppe MarottaScritto da Donatella Perullo
I BAMBINI OSSERVANO MUTI LE GIOSTRE DEI GRANDI - di Giuseppe Marotta
Titolo: I bambini osservano muti le giostre dei grandi
Autore: Giuseppe Marotta
Editore: IoScrittore
Remì non è un bambino come tutti gli altri. E’ vero, ha dieci anni, frequenta la quinta elementare, ha una fidanzatina e il suo micro pugno magico che lo tira fuori dalle situazioni più delicate. Il piccolo Remì ha, però, anche una famiglia ‘particolare’ ed è proprio questa che lo rende diverso da tutti gli altri bambini della zona. Il nonno del nostro piccolo protagonista è infatti un boss della camorra. Un uomo terribile che tiene sotto pressione tutto il quartiere ma che incombe anche all’interno delle mura domestiche. Un nonno forte, prepotente che decide della vita e della morte di chiunque e che impedisce ai genitori di Remì, con i quali vive, di decidere della propria vita. Così quando la mamma di Remì fugge con un altro uomo, il nonno ordina al figlio di trovare e uccidere la nuora fedifraga e il suo amante e di lavare con il sangue l’onta subita. E’ a questo punto che il bambino deciderà di dare una svolta alla sua vita e all’intera famiglia divenendo lui stesso padrone del proprio destino e lottando per salvare la persona cui tiene di più al mondo, la sua mamma. E’ una lotta impari la sua. Un bambino fragile, afflitto da un’imbarazzante debolezza intestinale, che affronta il terribile boss e la sua cricca cercando di fargli cambiare idea e salvare così la donna che l’ha messo al mondo....
.......continua a leggere sul sito i-libri cliccando qui, troverai anche l'intervista : http://www.i-libri.com/i-bambini-osservano-muti-le-giostre-dei-grandi-di-giuseppe-marotta.html 

29/04/12

Intervista

Un grazie a Dylan Berro e Laura Bellini per l'intervista pubblicata sul loro blog soleeluna/altervista.org

Intervista a Giuseppe Marotta autore di: I bambini guardano muti le giostre dei grandi, edizioni Io Scrittore

1) Ciao Giuseppe, benvenuto nel nostro blog. Vuoi presentarti al nostro pubblico?
Ciao. Ho 46 anni e qualche chilo di troppo. Sono nato a Pompei, la città degli scavi archeologici più visitati al mondo. Ho studiato Scienze Politiche e per un po’ sono stato un copywriter. Oggi lavoro in tribunale. Vivo in provincia di Varese e nel tempo libero, cerco di curare il mio orticello: nel senso vero della frase. Ho iniziato a scrivere molti anni fa: poesie improponibili ma terapeutiche, e questo mi bastava. Con il tempo ho cercato di mettere insieme versi più decenti, e a volte ci sono riuscito. Il titolo del romanzo infatti è tratto da una mia poesia segnalata al Premio “Mario Luzi” di qualche anno fa. Mi piacciono i film italiani d’autore (Pupi Avati, Ettore Scola, Marco Tullio Giordana, Gabriele Muccino…), tra gli stranieri (Woody Allen, Martin Scorsese Oliver Stone…). Quando sono giù di corda, per tirarmi su ascolto Baglioni e i Coldplay: sembrerà strano, ma ci riesco.

30/01/12

Perchè ho scritto: "I bambini osservano muti le giostre dei grandi"


    Ho iniziato a scrivere: "I bambini osservano muti le giostre dei grandi" una sera di giugno del 2004, in una sala cinematografica di Monza, mentre guardavo questo film:

  

 Certo, quella sera ho iniziato a scriverlo nella mente, e ho continuato a imprimerlo nella mia corteccia cerebrale per almeno quattro anni ancora, prima di mettere giù una sola riga. Hanif Kureishi, uno dei miei scrittori preferiti, sostiene che scrivere richieda molta manodopera: tuttavia, in questo caso, ho il sospetto di aver interpretato troppo alla lettera il suo suggerimento.
    Quella sera, mentre guardavo il film in cui il piccolo Rosario veniva istruito per diventare un killer della camorra, mi sono chiesto se poteva esserci la possibilità di deviare quel percorso, che un'analisi sociologica approssimativa considera inevitabile per la maggior parte dei bambini che nascono in certi quartieri di Napoli, o di Palermo. Il film che stavo guardando era un bel film senza dubbio, e il libro da cui era stato tratto, "Certi Bambini" di Diego de Silva, aveva ricevuto premi e giudizi lusinghieri dalla critica; tuttavia più lo guardavo e più cresceva in me l'idea che un film in cui Rosario avesse rifiutato quella logica, secondo cui nascere in certi quartieri o in certe famiglie necessariamente doveva condurre a impugnare una pistola, sarebbe stato realistico ed efficace quanto il suo contrario.
  Ho immaginato quindi una storia di ribellione interiore, e non solo, che avrebbe opposto il piccolo protagonista del libro che avevo iniziato a scrivere lì, seduta stante, al contesto familiare e ambientale in cui era nato, ossia una famiglia di camorristi in un quartiere degradato tra Napoli e Caserta. 
 Nascere in certi quartieri o in certe famiglie di Napoli o di Palermo poteva essere quindi un valore aggiunto che avrebbe contribuito a rafforzare nel mio protagonista la voglia disperata di urlare il proprio dissenso di fronte al percorso di vita scellerata che qualcuno aveva già programmato per lui. 
 

  Da quella sera, dopo la visione del film, ho cercato parole e sguardi diversi per quel bambino che ritornava a casa in metrò. Ho cercato il terrore che lo imprigionava, quel terrore naturale che s'impossessa di tutti i bambini di fronte alla violenza degli adulti e ho immaginato il suo dialogo interiore: "cosa pensano i bambini che nascono in certi quartieri o in certe famiglie di Napoli o di Palermo?" Mi sono chiesto. E ancora: "i figli dei camorristi, dei capimafia come giudicano i loro papà?" e poi "Cosa accade nella testa di un bambino che, durante i festeggiamenti della sua prima comunione, vede piombare all'improvviso nel ristorante i carabinieri che sono venuti ad arrestare il suo papà, noto boss del quartiere?" La risposta credo sia scritta nel volto di Pasqualino, il bambino che compare nella prossima scena, tratta da "Forte Apache" un  film di Marco Risi del 2009, dedicato a Giancarlo Siani. 

 
   "I bambini osservano muti le giostre dei grandi" è nato così, osservando la faccia attonita di Rosario, di Pasqualino e di tanti altri bambini di fronte alle scene di ordinaria follia che quotidianamente avvengono in certi quartieri e in certe famiglie di Napoli e provincia. Un'osservazione che va da "Certi Bambini" a "Forte Apache", dal 2004 al 2009, anno in cui ho iniziato la vera stesura del romanzo che si è conclusa nel marzo 2011: qualche giorno prima della scadenza del Torneo Letterario Io scrittore.
   In questi sette anni circa a Napoli e dintorni la camorra ha continuato a mietere vittime, una mi ha colpita in maniera particolare: il 10 aprile 2009 a Villaricca, Vittorio Maglione, figlio tredicenne di un camorrista si è suicidato lasciando un biglietto:  «Non sopporto più mio padre, saluto tutti i parenti e vi chiedo scusa»," http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/cronaca/suicidio-napoli/suicidio-napoli/suicidio-napoli.html   http://www.bambinicoraggiosi.com/?q=node/1105   
   Un evento così tragico non lasciava spazio a commenti inutili: in questo caso non avevo scene di film da analizzare, la realtà si presentava cruda e improvvisa come un pugno in faccia che fa male e lascia segni vistosi. In quei giorni, lessi più volte le cronache di quell'evento triste, e più leggevo e più cresceva in me l'idea che Vittorio Maglione rappresentasse in maniera evidente la maggioranza silenziosa di tutti i bambini che vivono in certi quartieri e in certe famiglie di Napoli e provincia, gli stessi che un'analisi sociologica approssimativa relega tra i bambini a rischio. Volutamente, non ho mai parlato di Vittorio Maglione nel mio romanzo, ma ogni parola è stata poi riscritta pensando al suo gesto disperato, e cercando, con fatica, di affidare al piccolo Remì, il protagonista del mio romanzo, la forza e l'astuzia di reagire e opporsi, in nome di tutti i bambini che vivono in certi quartieri o in certe famiglie di Napoli o di Palermo, o di tutto il mondo, a chi con l'inganno gli vorrebbe riservare un posto sulla giostra dei grandi.  
  
   Giuseppe Marotta  
  







sfoglia un'anteprima: 
http://edigita.cantook.net/p/16634
  


ACQUISTA: su: http://www.illibraio.it/servizi/ecommerce/edigita/dettaglioBook.aspx?code=EDGT16634 
               
                      e su tutti gli altri book store on line:


























19/01/12

Il mio romanzo








I bambini osservano muti le giostre dei grandi


                                                                       (EDIZIONE EBOOK)      


Edito da: IO SCRITTORE


genere: narrativa italiana


prezzo: 4,99

PRESENTAZIONE

Il piccolo Remì ha dieci anni. Ha una famiglia, va a scuola e
ha una fidanzatina. Un'infanzia apparentemente normale, ma
nella terra martoriata dalle guerre di camorra essere bambini pare impossibile. Suo nonno è il boss di una potente banda criminale, che tiene in mano le sorti della sua famiglia e di un indefinito quartiere fra Napoli e Caserta, lungo la Domiziana: la moglie e il figlio si uniscono alla schiera del popolo che lo teme e lo serve, soltanto la nuora, la madre di Remì, riesce a tenergli testa. Il bambino, sospeso fra questi modelli, si ritrova al centro di un mondo feroce, scandito da rigide regole d'onore, immerso in un implacabile meccanismo di colpe e punizioni dove è sempre più difficile distinguere ciò che è giusto e ciò che non lo è. Per difendere la mamma in pericolo il piccolo protagonista si trova a combattere una battaglia solitaria che lo porterà a mettere in discussione tutto quello in cui credeva, persino le sue radici.
Marotta, grazie alla lieve e sincopata alternanza tra italiano e napoletano, tratteggia una storia estremamente reale, ironica e al contempo drammatica, lasciando filtrare il suo grido di denuncia dagli occhi puliti di un bambino. Un bambino che, da vittima a testa bassa, diverrà eroe consapevole, pronto a costruirsi il proprio destino.






sfoglia un'anteprima: http://edigita.cantook.net/p/16634

ACQUISTA: http://www.illibraio.it/servizi/ecommerce/edigita/dettaglioBook.aspx?code=EDGT16634